lunedì 25 febbraio 2008
Minestre riscaldate
Siamo in campagna elettorale.
Una campagna all'insegna del "Nuovo", a detta di coloro che ne sono protagonisti.
Nuovo, in questa campagna, assume il significato di giovane. E allora ecco schierare nelle file delle ampie correnti appena nate dal raggruppamento dei vecchi partiti giovani presi, permettetemi di dire, a caso. Prestano il loro volto per la raccolta di voti e poi chissà che ruolo avranno una volta spartita la fetta. Giovani ma non solo: e fioccano le proposte alle belle donne dello spettacolo così da dare un tocco di brio alla stanca politica italiana. Pezzi d'arredamento insomma, usati per accattivarsi l'elettore italiota che si appresta a contrassegnare con una crocetta la scheda. Ma cambiata la musica non cambiano i musicanti.
In questo clima da varietà e da circo, occorre soffermarsi un attimo a commemorare il fu partito radicale, vendutosi al Pd in cambio di qualche poltrona e di un ministero senza portafoglio. Partito memore di lotte storiche e di cambiamenti epocali come la legalizzazione del divorzio e dell'aborto. che ha dato all'Italia la possibilità di scegliere, e che ora giace tra le ceneri delle lotte storiche sepolto tra i braccioli di un seggio. Una prece.
Una campagna all'insegna del "Nuovo", a detta di coloro che ne sono protagonisti.
Nuovo, in questa campagna, assume il significato di giovane. E allora ecco schierare nelle file delle ampie correnti appena nate dal raggruppamento dei vecchi partiti giovani presi, permettetemi di dire, a caso. Prestano il loro volto per la raccolta di voti e poi chissà che ruolo avranno una volta spartita la fetta. Giovani ma non solo: e fioccano le proposte alle belle donne dello spettacolo così da dare un tocco di brio alla stanca politica italiana. Pezzi d'arredamento insomma, usati per accattivarsi l'elettore italiota che si appresta a contrassegnare con una crocetta la scheda. Ma cambiata la musica non cambiano i musicanti.
In questo clima da varietà e da circo, occorre soffermarsi un attimo a commemorare il fu partito radicale, vendutosi al Pd in cambio di qualche poltrona e di un ministero senza portafoglio. Partito memore di lotte storiche e di cambiamenti epocali come la legalizzazione del divorzio e dell'aborto. che ha dato all'Italia la possibilità di scegliere, e che ora giace tra le ceneri delle lotte storiche sepolto tra i braccioli di un seggio. Una prece.
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3 commenti:
Soprattutto perché io pensavo di votare i Radicali perché almeno parlavano ancora di diritti alle coppie gay, almeno fino a qualche tempo fa.
Ora mi sa che ci sputo sopra la scheda.
Fanno tutti schifo.
Mi è stato detto che comunque i Radicali non sono nuovi a questi voltagabbana.
E, non lo so, ma come si fa a essere la Santanché, e non essersi ancora accorta che:
1. la bocca te la potevano rifare meno a troia con tutti i soldi che c'avrai speso.
2. non sei assolutamente credibile come politica.
3. se Storace ti ritiene una persona affidabile vuol dire che non lo sei.
Vabbé... poi ci sono Silvio e Gualtiero. E passo oltre. Calpestando il Centro, ma con il tacco che fa più male.
Mi sono dimenticato di Bertinotti. Forse voterò lui... ma ancora non lo so. E non perché mi piaccia, ma per esclusione. Ma forse non vado proprio a votare.
ma i radicali la volta scorsa non erano a destra? i bei tempi dei radicali che facevano lotte per i diritti sociali son passati da un pezzo , sarann più di dieci anni che si prostituiscano un pò di qua e un pò di là. Capisco lo schifo, soprattutto quando nel PD vedi che c'e' gente come la Binetti (ARG!!) però occhio che se rivince lui, tra nuovi catto-taliban (Ferrara) e neofasci-orgogliosi (Storace), solo per far due nomi, qui ci rimettono in ginocchio sui ceci per altri cinque anni.
sì, nel 2001 i radicali erano con Berlusconi, ma stavolta secondo me è ancora peggio: non si tratta più di appoggiare una coalizione mantenendo la propria identità e facendo sentire la propria voce portando avanti un programma politico che si faccia carico delle questioni come testamento biologico e coppie di fatto etero e omo (roba da far impallidire Binetti & co., ma di mescolarsi e confondersi in un grosso calderone.
E la cosa tragica è che ovunque si fossero buttati stavolta non sarebbe cambiato niente! Sul suo blog diverso tempo addietro Luttazzi scriveva: "prima o poi Veltroni e Berlusconi fonderanno un unico partito di centro con nessun programma". Ed in effetti a sentirli sembra di essere sulla buona strada...
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