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lunedì 25 febbraio 2008

Minestre riscaldate

Siamo in campagna elettorale.
Una campagna all'insegna del "Nuovo", a detta di coloro che ne sono protagonisti.
Nuovo, in questa campagna, assume il significato di giovane. E allora ecco schierare nelle file delle ampie correnti appena nate dal raggruppamento dei vecchi partiti giovani presi, permettetemi di dire, a caso. Prestano il loro volto per la raccolta di voti e poi chissà che ruolo avranno una volta spartita la fetta. Giovani ma non solo: e fioccano le proposte alle belle donne dello spettacolo così da dare un tocco di brio alla stanca politica italiana. Pezzi d'arredamento insomma, usati per accattivarsi l'elettore italiota che si appresta a contrassegnare con una crocetta la scheda. Ma cambiata la musica non cambiano i musicanti.
In questo clima da varietà e da circo, occorre soffermarsi un attimo a commemorare il fu partito radicale, vendutosi al Pd in cambio di qualche poltrona e di un ministero senza portafoglio. Partito memore di lotte storiche e di cambiamenti epocali come la legalizzazione del divorzio e dell'aborto. che ha dato all'Italia la possibilità di scegliere, e che ora giace tra le ceneri delle lotte storiche sepolto tra i braccioli di un seggio. Una prece.

venerdì 11 gennaio 2008

Leoni per Agnelli


Un commento a caldo sul film che sono andata a vedere ieri sera. Trama in breve tratta da www.mymovies.it:

"All'interno di un'unica giornata, vengono narrati gli eventi che mettono in correlazione tre personaggi. Un ambizioso senatore di Washington pronto a prendere scelte importanti, una giornalista televisiva alla caccia di una storia importante e un maturo professore che si confronta con uno studente sveglio e capace".

Il film, come si può vedere dall'esiguità della trama, è basato sul dialogo e su tre storie differenti legate da un filo conduttore: la guerra in Afghanistan.
Le tre storie possono essere considerate le allegorie di tre diversi aspetti sociali: l'istruzione (il prof interpretato da Redford), i media (la giornalista interpretata da Meryl Streep), la politica (il senatore repubblicano Tom Cruise).
Il modo in cui interagiscono tra di loro i protagonisti e il modo con cui esprimono il loro punto di vista offrono molti spunti di riflessione di carattere morale ed ideale.
Il ritratto del senatore repubblicano, ad esempio, concede un'intervista alla giornalista con lo scopo di recuperare consensi sulla campagna militare in Afghanistan e si avvale di una retorica che mira a mascherare il vero volto del massacro al fine di ottenere un servizio che instilli nel popolo americano la convizione di vivere in una superpotenza leader nell'esportazione della democrazia (come se fosse una merce, ndA).
La giornalista si trova di fronte al conflitto di coscienza: pubblicare articoli propagandistici senza poter verificare i fatti di cui il senatore la mette al corrente o rifiutarsi di farlo essendo consapevole di non riportare una testimonianza imparziale?
Il professore a colloquio con un alunno potenzialmente intelligente ma frivolo, cerca di instillare il dubbio sulla giustizia o meno della società in cui vive e sui motivi per cui valga la pena impegnarsi .
Carenza di ideali, propaganda mediatica, istruzione-farsa.
C'è molto da riflettere, al di là del film che può piacere o non piacere per vari motivi, le situazioni rappresentate mettono di fronte molti lati da approfondire a proposito della nostra società.