Forte della mia posizione ho chiesto a manager didattico&co., ma, nonostante l'errore fosse stato riconosciuto da tutti, nessuno sapeva come rimediare e mi è stato detto di rivolgermi ad un legale. Cosa che ho fatto. Ebbene, esiste il Tribunale Amministrativo Regionale, e serve a garantire che i provvedimenti della pubblica amministrazione, qualora lesivi nei confronti di un soggetto, siano sopsesi e si provveda a rimediare. Una cosa bellissima, che farebbe sì che il singolo non sia costretto a subire i soprusi e l'incompetenza di un ente pubblico che, forte della sua posizione, potrebbe molto facilmente abusare del suo potere (cosa che di fatto fa).
Tutto molto bello.
Peccato che fare ricorso costa. E mi sono stati chiesti, a me, studente neolaureato, 2500 Euro (500 per aprire la procedura e 2000 per l'avvocato, giustamente) Posto che nei processi amministrativi non vale la regola dei processi civili, le spese processuali sono pagate da entrambe le parti e non c'è l'addebito della spesa alla parte che perde.
Conclusione: i diritti sono per coloro che si possono permettere il lusso di pagare gli avvocati, ovvero coloro che hanno gli strumenti per far valere il diritto. Effettivamente con i tempio che corrono non c'è da stupirsi.
Moralmente avrei anche speso tutti quei soldi per far valere la giustizia e perché se si tace e si piega la testa il sopruso non incontrerà ostacoli. E' solo che col lavoro che faccio, col fatto che sono studente (ebbene sì, non potevo farne a meno!) e col fatto che per mettere insieme quella somma ho faticato e rinunciato a molte cose, non potevo permettermi il lusso di avere ciò che mi sarebbe spettato di diritto.
Mi piacerebbe che ci si occupasse di queste situazioni e che veramente si potesse far sempre valere i propri diritti contro le prevaricazioni e le ingiustizie. Ma detto così suona retorico, fino a che uno non prova sulla propria pelle cosa significhi.
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